Quando consideriamo un tasso frazionato, per comodita', senza dover ogni volta dire semestrale, trimestrale, eccetera si preferisce parlare di un tasso annuo che, suddiviso ci dia il nostro tasso semestrale o trimestrale eccetera Ad esempio diremo che abbiamo il tasso annuo nominale del 4% annuo convertibile semestralmente se consideriamo un tasso semestrale del 2% Altro esempio: un tasso annuo nominale del 6% convertibile 4 volte l'anno corrisponde ad un tasso trimestrale del' 1;5% (cioe' 6% annuo diviso in 4 trimestri) Quindi: Definizione Chiameremo Tasso annuo nominale convertibile n volte l'anno e lo indicheremo con jk quel tasso finanziario che, diviso per k, ci fornisce il tasso di interesse per la frazione k-esima dell'anno Sorge pero' un problema: se io considero il tasso del 10% semestrale (per semplicita' usiamo dei tassi grossi) alla fine dell'anno non avro' un aumento di capitale del 20%, ma del 21% perche' a sei mesi il mio capitale e' cresciuto del 10% e nel secondo semestre l'interesse verra' calcolato anche su quel 10% in piu', fornendo quell' 1% di differenza quindi occorre distinguere subito: Chiameremo tasso annuo equivalente effettivo il tasso i che, applicato ad un capitale per un anno, ci fornisca lo stesso montante del tasso annuo nominale convertibile n volte l'anno Ed infine chiameremo tasso frazionato il tasso ik che useremo utilizzando come periodo di capitalizzazione una frazione di anno Ad esempio diremo che il tasso annuo effettivo i del 21% e' l'equivalente del tasso annuo nominale convertibile semestralmente j2 del 20% e che il tasso frazionato semestrale i2 e' del 10% (20:2=10) In effetti il tasso si chiama nominale perche' non puoi usarlo cosi' com'e', ma solamente dividerlo per poter ottenere il tasso frazionato. Quando puoi usarlo subito, invece, lo diremo effettivo |